di Fabio Millevoi*
Scriveva Victor Hugo che “Il domani compie irresistibilmente l’opera sua e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani” perché il futuro è il risultato di quanto stiamo mettendo in cantiere oggi. Non è un nome, ma un verbo, non un prodotto ma un processo che si costruisce, si consuma. Pensare al domani, in questo momento così condizionato dall’incertezza, non è un esercizio semplice; il futuro appare come una chimera, un’utopia quasi. Ci è richiesto un grande sforzo per immaginare un progetto, un obiettivo, un lavoro che possa germogliare, fruttare, crescere. Non è pensabile né possibile sottrarci a questo “esercizio di immaginazione” perché il futuro non è altro che il presente vestito con la speranza o con la paura: tocca a noi scegliere quale abito indossare.
In questi ultimi anni, assieme ai partner di IP4FVG, abbiamo lavorato a progetti e obiettivi condivisi, alla nascita e al consolidamento di CANTIERE 4.0, uno spazio di contaminazione trasversale e aperto a imprese edili, professionisti, comuni, enti committenti e attori attivi nei diversi settori coinvolti (dall’innovazione all’IOT, dalla robotica ai Big Data). Abbiamo incominciato a guardare al futuro costruendo quel fil rouge necessario a integrare tecnologia, cultura aziendale e strategia di business nell’ottica di ridurre gli sprechi, limitare gli errori e aumentare la competitività. Il passo successivo è provare a guardare oltre l’immediato, oltre le esigenze contingenti per costruire un modo completamente nuovo di pensare.
Guardiamo, quindi, al 2030. Quali saranno le competenze necessarie per gestire al meglio i nuovi modelli organizzativi? Quali le tecnologie più coerenti a guidare la filiera verso il cantiere intelligente? E gli strumenti per sfruttare al meglio i dati che ogni azienda genera ogni giorno? Riusciremo a stare (tutti) al passo con i tempi e/o a cambiare in sintonia con la rapidità delle trasformazioni della IV rivoluzione industriale? Prevederlo non è difficile, è impossibile ma studiare il ventaglio di ipotesi future è, invece, una necessità, un bisogno, una scelta, un modo di pensare per anticipare il cambiamento. Ed è per questo che, nell’ambito delle attività di Cantiere 4.0, nasce il “Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future (LICoF)”, un progetto di knowledge-sharing di ANCE FVG e ospitato in Area Science Park. LICoF aiuterà l’intera filiera delle costruzioni a dare una forma concreta alla propria immaginazione; sarà un modo per ampliare la visione e pensare out of the box, superando le convinzioni radicate e avendo la capacità di metterle in discussione per aprirsi al nuovo. Come lo farà? Pensando l’impensabile, immaginando sorprese, criticità, punti di rottura con il presente perché quello che oggi è “diverso” non comune, inusuale o fuori dalla nostra esperienza, domani sarà realtà.
*Direttore di ANCE FVG