Il termine viene utilizzato per la prima volta in Germania nel 2010 alla fiera di tecnologia di Hannover e compare ufficialmente nel 2013 in un rapporto promosso dal Governo tedesco. Il rapporto elaborava un progetto di rilancio del settore manifatturiero tedesco per ammodernare il sistema produttivo partendo dagli investimenti in infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende. In breve tempo il piano tedesco industrie 4.0 divenne il punto di riferimento per la diffusione della cultura digitale all’interno della manifattura europea.
Industria 4.0 come la intendiamo oggi consiste nel connettere macchinari a internet, raccogliere e analizzare dati per rendere possibile una gestione più flessibile ed efficiente del ciclo produttivo. Le tecnologie e i device sono in grado di comunicare autonomamente tra di loro lungo la catena del valore: nelle fabbriche smart i sistemi controllati dai computer gestiscono processi fisici, creando quella che viene definita digital twin, cioè una copia virtuale della fabbrica fisica (QUI alcuni esempi di digital twin).
Attualmente le sfide per Italia ed Europa nell’ambito dell’Industria 4.0 sono due: