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Competenze 4.0: Il fattore strategico per la crescita

di Paolo Candotti*

Che il digitale e l’utilizzo delle tecnologie 4.0 stiano trasformando in modo radicale i modelli di business è ormai un fatto riconosciuto e condiviso. Questo, però, non significa che sia diffuso su larga scala. Non mancano di certo gli ostacoli da superare perché ciò avvenga. Tra questi, forse quello più importante e che merita più attenzione e investimento in termini di risorse e tempo, è la scarsa diffusione di competenze digitali sia tra manager che forza lavoro. Reperire le competenze necessarie sul mercato del lavoro e/o costruirle tra i propri collaboratori è una sfida che ogni azienda, piccola e grande che sia, si trova a dover affrontare nel suo percorso di trasformazione e crescita.

La formazione del capitale umano rappresenta dunque l’elemento centrale affinché la trasformazione digitale delle imprese sia completa e sostenibile: l’adozione delle tecnologie digitali – senza il necessario adeguamento delle competenze delle risorse umane che le devono utilizzare – si tradurrebbe in uno spreco di risorse e non garantirebbe il pieno dispiegarsi delle potenzialità delle tecnologie.

In tale direzione le linee d’investimento possono essere duplici: il re-skilling, cioè la formazione del personale chiamato a svolgere compiti nuovi per effetto dei cambiamenti che la tecnologia porta nel modo di lavorare, e l’up-skilling, ossia il perfezionamento e il consolidamento delle competenze acquisite per svolgere al meglio le mansioni assegnate e per sfruttare tutte le potenzialità che la tecnologia offre.

Più in generale, il successo e la sostenibilità di una trasformazione digitale d’impresa dipendono, oltre che dalla disponibilità di risorse umane competenti, dalla presenza di chiari obiettivi strategici: efficienza, flessibilità, revisione del proprio modello di business possono essere alcuni dei motivi per i quali si decide di affrontare questo cambiamento utilizzando la tecnologia quale strumento e acceleratore dei risultati. Senza chiarezza di obiettivi, senza un corretto sistema di misurazione delle performance aziendali e senza una coerenza del disegno organizzativo aziendale anche l’adozione della più evoluta tecnologia (che sia un moderno ERP, un robot o una macchina 4.0) da sola non è in grado di portare un reale miglioramento nelle performance aziendali.

In poche parole, il pieno successo di una trasformazione digitale e di un processo di cambiamento sono garantiti solo se realizzati attraverso un approccio olistico che contempli tutte le leve fondamentali della gestione d’impresa (innovazione tecnologica, capitale umano, risorse finanziarie e organizzazione).

Qui ed ora: oggi come non mai le condizioni generali del contesto competitivo, la disponibilità di risorse economiche e di leve di incentivazione fiscale e contributiva, la disponibilità di tecnologie a basso costo, la presenza di strutture di supporto formativo e di consulenza dedicate rendono quanto mai urgente e conveniente l’avvio di processi di ammodernamento dell’organizzazione aziendale.

Tutto ciò è oggi disponibile anche nella nostra Regione che, grazie alla capacità dei diversi attori di fare squadra, si sta affermando come uno degli hub di eccellenza europea nella sfida della quarta rivoluzione industriale. Tutto ciò è IP4FVG, un concreto esempio di sinergia territoriale al servizio delle imprese e dell’intera collettività regionale per accompagnarle nell’era del 4.0.

*Componente della cabina di regia di IP4FVG per il Diex (nodo AMS) e
direttore generale Lean Experience Factory