Industria 4.0 è sinonimo di innovazione aziendale: strumenti e tecnologie trasformano i processi aziendali e li rendono smart.
Non solo: un’azienda è davvero 4.0 quando è in grado di creare e far funzionare un vero e proprio sistema “cyber-fisico” in cui hardware, software e persone interagiscono e comunicano con la massima efficacia.
Poiché l’impiego dell’intelligenza artificiale da solo non è sufficiente a rendere un’impresa realmente smart, per migliorare business e risultati dell’intero ecosistema aziendale è necessario affiancare agli strumenti digitali un’intelligenza collettiva molto avanzata che contraddistingua tutta l’organizzazione.
Un’azienda 4.0, infatti, è in grado di valorizzare al massimo e far interagire l’intelligenza cognitiva, quella sociale e l’intelligenza artificiale delle tecnologie grazie a cui opera.
L’industria 4.0 richiede conoscenze di sistemi, tecnologie, linguaggi e capacità di interazione con macchine e dati: all’interno dell’azienda si trovano quindi a collaborare professionalità molto diverse. Dallo statistico al ricercatore sociale, dal data analyst al programmatore di software, i ruoli e le competenze culturali di ciascuno devono interagire in maniera efficace.
Entrano in gioco le cosiddette soft skills, qualità personali e relazionali, che aiutano a creare un’atmosfera piacevole, produttiva e collaborativa.
Secondo numerosi studi, è possibile raggruppare le principali e più valorizzate soft skills in alcune macro categorie:
Dedichiamo un paragrafo a parte alle cosiddette digital soft skills, cioè abilità trasversali che riguardano relazioni e comportamenti delle persone attraverso l’utilizzo efficace dei nuovi strumenti digitali.
Tra queste ricordiamo:
Un panorama complesso, dunque, in cui l’azienda è chiamata a promuovere la formazione tecnica, digitale, personale e culturale, ma anche ad aggregare e valorizzare le competenze acquisite e le personalità.
In quest’ottica il compito di innovare un’azienda non va più visto come una prerogativa di una persona o di un’unità specifica. Diffondere attività e competenze legate alla digitalizzazione va pensata come un’attività aziendale organica, trasversale a tutte le unità organizzative dell’azienda che coinvolga progressivamente tutti i ruoli.
Senza una spinta ad incrementare connessione e collaborazione tra personale e unità aziendali, e senza la promozione di una cultura orizzontale della condivisione del lavoro, infatti, il rischio per l’azienda è quello di non avere al suo interno l’infrastruttura sociale adeguata a sostenere e rendere efficaci gli investimenti in tecnologia.
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