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Il patrimonio regionale dei dati, un bene condiviso

di Diego Antonini*

Da tempo, ormai, è opinione comune che i dati siano un asset capace di produrre diversi valori, non escluso quello economico. Un aspetto sicuramente importante, poiché la cosiddetta “monetizzazione” dei dati, infatti, è sempre più oggetto di analisi e di studi.

La Regione Friuli Venezia Giulia dispone oggi di una grande mole di dati e la domanda che ci si pone riguarda il loro migliore utilizzo, avendo come obiettivo non tanto la leva economica ottenibile, quanto piuttosto il servizio – digitale ed innovativo -che la loro elaborazione può offrire ai cittadini, alle strutture regionali (si pensi ai servizi legati alla Sanità) e alle imprese. Il patrimonio regionale dei dati del FVG è uno dei più importanti d’Italia per un motivo tecnico ben preciso: il sistema che è stato realizzato rappresenta un punto di raccolta unico tale da impedire la “dispersione” su piattaforme diverse e disseminate sul territorio. I data center sviluppati hanno raccolto dati sin dalla loro creazione e hanno così consentito la realizzazione di considerevoli banche dati caratterizzate da un concetto dominante di centralità e, tuttavia, anche da un modello tipico “del fare informatica” in voga fino ad alcuni anni fa, vale quello centrato sulle architetture “a silos”, tra loro scarsamente o per nulla cooperanti. Un tema, questo, sul quale l’in house regionale Insiel si è concentrata negli ultimi due anni, avviando un importante progetto per ordinare e categorizzare tutte le banche dati gestite e creare, di conseguenza, basi dati virtuali che possano soddisfare le esigenze di analisi e alimentare i Decision Support Systems.

Si è parlato e si parla molto di Open Data e oggi stiamo mettendo in campo una mole di dati storici di gran lunga maggiore di quanto sia mai stato fatto. Probabilmente, le basi dati più rilevanti – e foriere di nuova linfa – sono quelle create nell’ambito della Sanità regionale. La digitalizzazione delle attività sanitarie ha avuto inizio molto tempo fa, ma ciò è avvenuto in maniera non uniforme: alcune prestazioni sono state digitalizzate da tempo, mentre altre sono state oggetto di questa trasformazione in tempi più recenti. Vi sono dunque ambiti e dati archiviati – come i risultati di analisi, radiografie, referti derivanti da visite – la cui profondità temporale è potenzialmente elevata (in alcuni casi trentennale) e altri tipi di attività che hanno conosciuto la digitalizzazione in momenti successivi. Nonostante questo, il patrimonio complessivo risultante è notevole, interessante e forse unico.

La sfida che oggi vogliamo affrontare insieme alla Regione è mettere a frutto e rendere disponibili il patrimonio dei dati raccolti. Il nostro impegno è naturalmente subordinato alla ricezione delle specifiche analisi e autorizzazioni a procedere da parte dei responsabili delle basi dati. In un’ottica di salvaguardia della privacy è necessario, infatti, operare attraverso la totale anonimizzazione dei dati forniti, fatte salve alcune rare eccezioni, debitamente motivate ed autorizzate, che vanno nella direzione di una parziale pseudo-anonimizzazione. Vale sicuramente la pena ricordare che i titolari delle banche dati gestite da Insiel sono gli stessi Enti che le hanno generate – e sinora gestite – come per esempio le Aziende Sanitarie, la Regione e i Comuni della nostra Regione. Per noi, la garanzia di sicurezza dei dati gestiti rappresenta una grande responsabilità nei confronti di Enti, cittadini e cittadine, sia per quel che riguarda il rischio di appropriazioni dall’esterno, sia per quanto concerne il controllo della consultazione e la divulgazione degli stessi all’interno delle nostre organizzazioni.

Nella gestione ed elaborazione dei dati, nel riconoscimento del loro valore, ci troviamo dunque sicuramente all’inizio di una nuova fase, delicata e importante che però, allo tempo stesso, può offrire grandi soddisfazioni e incentivare lo sviluppo della nostra regione. Infatti, la conseguenza primaria derivante dalla disponibilità dei dati e dalla loro organizzazione e catalogazione è rappresentata dalla possibilità di fornire i dati a operatori esterni, sia appartenenti al mondo della ricerca e delle università, sia appartenenti al settore imprenditoriale privato, per costruire e sperimentare soluzioni innovative capaci di generare positive ricadute sulla vita di cittadini e cittadine.

*Presidente e Amministratore Delegato di Insiel SpA

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