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La guerra dei talenti, come le aziende ICT regionali affrontano la carenza di competenze

Report FVG Digitale 2022: tra benessere aziendale e work-life balance, ecco le strategie messe in campo dalle imprese

 

Reperimento, attrazione e mantenimento dei talenti sono le nuove parole d’ordine del comparto digitale italiano che, se da un lato cresce in termini di fatturato generale, dall’altro registra estreme difficoltà nell’ambito delle risorse umane: «La carenza di competenze specialistiche che affligge ormai da anni il comparto digitale, sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza» Rapporto Anitec-Assinform 2022.

Non è diverso per il settore ICT regionale che, seppur in crescita del +4,4% in termini di numero delle aziende e del 9,9% nel numero degli addetti nell’ultimo quinquennio, a detta di imprenditori e manager locali, ha intrapreso una vera e propria guerra all’accaparramento dei talenti.

Di questo e di come le aziende regionali si stanno attrezzando per affrontare l’emergenza si è parlato durante la presentazione del report FVG Digitale 2022, promosso da Ditedi, cluster ICT regionale, e realizzato da Maria Chiarvesio e Raffaella Tabacco dell’Università di Udine e da Guido Bortoluzzi dell’Università di Trieste.

L’elemento più significativo che emerge dal report 2022 è che nessuna azienda può ritenersi al riparo: le piccolissime si vedono costantemente sottrarre le risorse dalle medie, queste dalle grandi, che a loro volta soffrono la competizione delle multinazionali, come Google e Facebook. Ciò anche a causa del remote working, che permette a tecnici e professionisti del digitale di lavorare comodamente anche da lontano e quindi di poter attingere a un mercato del lavoro esponenzialmente più grande.

Nell’elaborazione del report FVG Digitale, gli autori hanno raccolto 13 interviste ad altrettante aziende con sede in regione, per analizzare come il comparto stia reagendo a tale situazione sia in merito all’attrazione, sia alla retention dei talenti.

Cosa è emerso? Ecco una sintesi per punti.

Attrarre i talenti

Nel post-pandemia grazie al remote working le imprese possono accedere ad un mercato più ampio ma, come abbiamo visto, anche i talenti hanno un bacino più grande in cui proporsi. I canali di reclutamento, a detta di alcune delle aziende intervistate, rimangono pressoché invariati, solo l’ampiezza del territorio di riferimento – se si fa uso di smart o remote working – si è ampliato notevolmente. Resta da capire quanto e come farvi ricorso per non perdere l’appeal del rapporto di persona e il grado di controllo garantito dal lavoro in presenza.

Per attrarre le aziende del FVG stanno cominciando a investire molto di più sulla qualità delle relazioni e del benessere interno, attivando iniziative dentro e fuori dall’orario di lavoro e soprattutto devono saperlo comunicare all’esterno per diventare più interessanti agli occhi dei potenziali impiegati.

Trattenere le risorse

Le aziende intervistate stanno avviando, chi più chi meno, varie misure per creare un clima di benessere nei luoghi di lavoro e con le persone. I temi su cui si stanno misurando riguardano principalmente: salario più alto e benefit maggiori, flessibilità (remote working e orario flessibile), valorizzazione dei talenti e formazione continua, migliore bilanciamento tra tempi di vita e lavoro, welfare e benessere aziendale (iniziative per dipendenti e famiglie, team building, attività ludiche in azienda, qualità degli spazi di lavoro). Tutti temi emersi prepotentemente dopo la pandemia, anche se non nuovi. La pandemia ne ha acuito l’urgenza, li ha imposti come cambiamenti radicali necessari per adeguarsi al contesto e alle nuove istanze del mercato del lavoro.

In merito agli incentivi salariali, le aziende del FVG fanno riscorso più ai benefit che ai veri e propri aumenti, ovvero a premi di produttività o di risultato. La formazione viene vista come uno dei principali benefit, in grado di soddisfare la crescita personale e di trattenere i talenti, almeno nel breve termine. Questo comporta per l’azienda la creazione di relazioni stabili con il mondo della formazione.

Ma è sul work life balance e sul benessere in azienda che si moltiplicano le iniziative, con l’obiettivo di rendere più piacevole e produttivo il lavoro. Il periodo della pandemia, e il relativo fenomeno delle cosiddette Grandi Dimissioni, ha ridefinito la scala delle priorità individuali: le persone non sono più disposte a lavorare se le condizioni non sono soddisfacenti. E non si tratta solo di condizioni economiche. In particolare, le nuove generazioni sono sempre alla ricerca di progetti sfidanti e nuovi su cui confrontarsi e crescere.

L’adeguamento ad un nuovo work life balance, quindi, sta innalzando sempre più le aspettative di chi cerca lavoro o vuole cambiarlo. Molte aziende del Friuli Venezia Giulia lo hanno capito, per convinzione o per necessità. Le altre dovranno seguirle. Chi resterà indietro, avrà sempre maggiori difficoltà a reperire collaboratori di buon livello, anche in assenza di un adeguato pacchetto di incentivi finanziari.

 

Scarica il Report FVG Digitale 2022

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