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Complessità, velocità e pervasività: orientarsi tra opportunità e rischi dell’innovazione

di Nicola Bosello, Amministratore Unico DITEDI

Volgendo lo sguardo indietro è interessante riflettere su quali tecnologie abbiano cambiato le nostre vite private e professionali negli ultimi circa 20 anni: Bluetooth (2000), Wikipedia, Skype, Facebook, YouTube, Google Maps, smartphone (2007), e-reader, Bitcoin, assistenti digitali (Siri 2011), guida autonoma (2012), 3G/4G/5G, piattaforme di streaming (Netflix 2015 in Italia), Cloud, tecnologie immersive (AR/VR/Metaverso), sistemi biometrici di riconoscimento, pagamenti digitali, Quantum Computing, Intelligenza Artificiale… Ma quante “sotto-tecnologie” derivano da queste e quante ne dimentichiamo? Se invece guardiamo al futuro, quali prospettive ci attendono? Sono tutti interrogativi e riflessioni su cui mi soffermo spesso; provo a sintetizzare in tre concetti chiave i risultati dei tanti ragionamenti: complessità, velocità, pervasività.

COMPLESSITÀ

Una ricerca americana ha reso disponibile un database in grado di descrivere il 97% di tutti i brevetti statunitensi dal 1976 al 2015. Partendo dalla misurazione della centralità di 5 milioni di brevetti americani è stato possibile costruire una rete di 1.757 domini tecnologici, al cui interno sono stati identificati i principali percorsi di sviluppo tecnologico. Questi numeri, in minima parte, ci fanno percepire l’ampiezza del perimetro di cui stiamo discutendo.

Muoversi tra le migliaia di tecnologie che ci circondano e orientarsi nel decidere “quale sia giusta per me”, quale adottare per la mia impresa, come adattarla alle mie necessità e implementarla affinché produca valore, ottimizzi i miei processi e non mi complichi la vita, risulta un obiettivo assai arduo.

VELOCITÀ

È possibile prevedere il ritmo con cui cambieranno le tecnologie? Entro quale anno una tecnologia potrà superare un’altra?

Saper rispondere a queste domande farebbe la differenza per le scelte di imprese, investitori e decisori politici. Nonostante il Massachusetts Institute of Technology stia lavorando a diversi studi per applicare un complesso modello di intelligenza artificiale con lo scopo di costruire previsioni attendibili su quanto velocemente le tecnologie dovrebbero migliorare, l’unica cosa certa oggi è che quando vogliamo rappresentare graficamente la relazione tra tempo, velocità di cambiamento e adozione delle tecnologie la curva è sempre esponenziale.

PERVASIVITÀ

Il gioco è semplice: guardiamoci intorno, osserviamo un particolare e cerchiamo di capire se ciò che stiamo vedendo è coinvolto in ambiti tecnologico/digitali che ne supportino la produzione, il miglioramento, l’evoluzione e la trasformazione, o se vi è in qualche modo influenzato. Nulla di ciò che ci circonda è esente dal progresso digitale.

E QUINDI?

Per far sì che le persone, le imprese, le pubbliche amministrazioni, i decisori politici possano cogliere le opportunità e quanto più evitarne le criticità, le risposte possiamo trovarle nella comprensione e nella consapevolezza della materia e degli argomenti che riguardano le innovazioni tecnologiche e digitali.

È quanto mai opportuno e necessario sapere di potersi affidare a docenti, tecnologi, professionisti del settore che devono rappresentare per tutto il sistema un punto fermo di riferimento e orientamento. Non esiste improvvisazione: la materia va trattata come la medicina. Occorre promuovere e far conoscere costantemente le opportunità, ma anche i rischi derivanti dall’uso e dall’adozione delle tecnologie digitali a tutti i livelli della società. Dobbiamo agevolare l’introduzione delle tecnologie ma, di contro, essere preparati e cercare di anticipare i problemi. La cultura, come in altri ambiti, è la sola prevenzione possibile per affrontare il cambiamento serenamente.

E in tutto ciò, saper frenare, forse è la componente più difficile. Guardare avanti va bene, ma forzare ed anticipare i tempi a volte può essere controproducente e pericoloso, se non vengono previste attentamente le ricadute economiche e sociali derivanti. Per questo motivo è importante anche saper dire dei no, talvolta. Vi sono ambiti che vanno esclusi perché non siamo ancora in grado di “proteggerli”, oppure si debbono adottare metodologie che ci obblighino a ragionare con la massima attenzione. Serve fare rete, a tutti i livelli, su tutti i settori perché è impensabile affrontare da soli la Complessità, la Velocità e la Pervasività del passaggio epocale che stiamo vivendo.

DITEDI, che ho il piacere di rappresentare in qualità di Amministratore Unico da settembre dello scorso anno, nato come Distretto delle tecnologie digitali e successivamente individuato dalla Regione FVG per rappresentare e animare il Cluster regionale del settore ICT, ha proprio questa funzione: valorizzare le competenze e le risorse presenti sul territorio, favorire i rapporti di collaborazione tra imprese e enti di ricerca e trasferimento tecnologico, organizzare eventi e incontri di formazione e divulgazione della cultura digitale, svolgere attività di ricerca e approfondimento per indagare e promuovere l’evoluzione tecnologica.

Tra le iniziative più rilevanti, ci tengo a ricordare l’International Summer School sull’Intelligenza Artificiale AI-DLDA 2023 (www.aidlda.it), organizzata con il Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche dell’Università di Udine nell’ambito delle iniziative di IP4FVG. Quest’anno è giunta alla sua sesta edizione, e si terrà dal 3 al 7 luglio. Si tratta di un’opportunità di formazione a carattere internazionale che richiama ogni anno prestigiosi docenti da tutto il mondo, e coinvolge sia studenti che esperti e professionisti provenienti dal mondo delle aziende del settore ICT e manifatturiero, con lecures e workshop tematici e momenti di confronto, condivisione e networking.

Altre ce ne saranno, promosse da DITEDI nel corso dell’anno, realizzate proprio con l’obiettivo di connettere competenze e condividere opportunità di crescita e di confronto. Cito soltanto la Settimana delle Startup, organizzata in collaborazione con Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa, i Parchi scientifici e le Confindustrie regionali, per favorire lo scambio di esperienze e di idee tra startup regionali; il progetto Growth Design per PMI (www.ditedi.it/growth-design-per-pmi) ideato per favorire percorsi di innovazione interna delle piccole imprese attraverso la metodologia del design thinking, la presentazione del report annuale FVG Digitale (fvgdigitale.ditedi.it), studio realizzato in collaborazione con i dipartimenti di economia delle Università di Udine e Trieste.

Abbiamo la fortuna di avere competenze importanti e numerose all’interno del nostro sistema territoriale, sta a noi tutti – a DITEDI e ai partner di IP4FVG – farle emergere, valorizzarle e riuscire a farle lavorare assieme, per il bene dalla comunità, delle imprese e delle future generazioni.

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