5 Giugno 2023
Anticipare il futuro: nuovi paradigmi, nuove tecnologie, nuove competenze
di Guido Bortoluzzi, Docente di Strategia e Marketing Methods, Core Faculty di MIB Trieste School of Management, Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi di Trieste, Coordinatore del Progetto “Anticipare il Futuro” per MIB Trieste School of Management
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica e i cambiamenti nei paradigmi strategici hanno posto nuove sfide alle imprese. La ricerca “Anticipare il futuro: nuovi paradigmi, nuove tecnologie, nuove competenze” finanziata da Fondirigenti e promossa da Federmanager FVG e Confindustria Alto Adriatico, ha messo in luce la necessità di adattare le competenze e i profili professionali delle imprese alle richieste dei nuovi scenari industriali.
Il progetto, realizzato in collaborazione tra MIB Trieste School of Management e LEF, Lean Experience Factory, ha coinvolto un centinaio di aziende regionali e una quarantina di docenti universitari e di istituti superiori. L’obiettivo principale è stato descrivere l’evoluzione del fabbisogno di competenze e profili professionali richiesti dalle imprese, considerando l’impatto delle tecnologie digitali e la transizione verso nuovi paradigmi strategici.
L’analisi ha evidenziato sfide significative per le imprese nel colmare il divario tra le competenze attuali e quelle necessarie per affrontare i nuovi scenari industriali. Durante gli eventi di confronto organizzati, sono emerse diverse figure professionali ricercate dalle aziende, come change manager, diversity manager, business development manager, financial manager, data scientist, project manager, ingegneri, progettisti, esperti di digital marketing, esperti di sostenibilità e ambiente, e figure “blue collar” come meccanici, elettricisti, idraulici e manutentori.
Le competenze richieste comprendono sia competenze in IT e data management, come analisi e elaborazione dei dati, data governance, competenze digitali e ICT, competenze di Internet of Things (IoT) e programmazione software, sia soft skills come problem solving, lavoro di squadra, ascolto attivo, flessibilità e adattamento, intelligenza emotiva, gestione del rischio e dell’incertezza, proattività e spirito critico.
Le aziende hanno compreso l’importanza di attrarre le nuove generazioni offrendo soluzioni che concilino il lavoro da remoto, la formazione “on-the-job” e la flessibilità. Le strategie per attirare e trattenere i giovani talenti includono attenzioni rivolte alle persone, come la cura dell’ambiente di lavoro, l’offerta di cibo fresco e sano, la consegna della spesa aziendale e assicurazioni sanitarie per i familiari dei dipendenti. Inoltre, la formazione continua e le opportunità di crescita professionale sono fondamentali per soddisfare le aspirazioni personali e professionali dei giovani.
Questo percorso di analisi ha evidenziato la necessità di una stretta interazione e reciprocità tra mondo della scuola e mondo del lavoro. È fondamentale comprendere le esigenze tecnico-scientifiche delle imprese e curare la formazione di base degli studenti in termini di interdisciplinarità, flessibilità e capacità di affrontare situazioni nuove. Inoltre, è importante promuovere la generatività degli studenti, la capacità di proporre e attivare il cambiamento.
Per affrontare tali sfide, è necessario adottare modalità di docenza interattiva, esperienziale e di gruppo, sensibilizzare il corpo docente e gli studenti rispetto alle tematiche sociali, alla sostenibilità e alla governance del territorio. È importante favorire l’interazione tra discipline tecniche e umanistiche, condividere esperienze scolastiche e universitarie e riconoscere l’importanza del metodo matematico-scientifico correlato alle basi umanistiche e filosofiche.
In conclusione, il rapporto tra le aziende e gli studenti richiede un approccio sinergico e adattativo. Le imprese devono anticipare le competenze e i profili professionali necessari, offrire opportunità di crescita e sviluppo, e creare un ambiente di lavoro che promuova il senso di appartenenza. D’altra parte, gli studenti devono essere preparati ad affrontare le sfide dei nuovi scenari industriali, sviluppando competenze tecniche e soft skills, e adottando un approccio generativo e proattivo. Solo attraverso una collaborazione attiva e continua tra aziende e istituti di formazione sarà possibile anticipare il futuro e definire le professioni del futuro.