Il BIM, Building Information Modeling (letteralmente: modello informativo dell’edificio, ne abbiamo parlato qui) è una “rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di una struttura”* e oggi costituisce il primo necessario passo verso la trasformazione digitale del settore AEC (Architecture Engineering & Construction).
Ma quali vantaggi derivano dall’utilizzo del BIM nella progettazione architettonica?
Il modello informativo digitale dell’edificio contiene una serie di informazioni superiori a quelle ottenibili utilizzando il CAD. Si tratta di informazioni geometriche, materiche, di costi, di dati relative alle strutture, impianti e ogni altro input fornito dagli specialisti coinvolti nella costruzione, gestione e manutenzione dell’edificio, fino ad arrivare addirittura alla potenziale gestione delle fasi di demolizione e smaltimento. Il BIM è quindi uno strumento operativo con potenzialità applicabili in ogni fase del ciclo di vita dell’edificio.
Il BIM facilita la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, i quali possono visionare in qualsiasi momento il progetto da tutti i punti di vista e con viste di volta in volta personalizzate (ad esempio: sezioni, prospetti, particolari costruttivi, prezzi, capitolati), ma anche incorporare i propri contributi e avere sempre a disposizione la versione più aggiornata, in modo sincronizzato e automatico. Vengono così ridotti i margini d’errore dovuti a informazioni obsolete o scambi parziali di informazioni.
L’assenza di continui scambi di documenti e la possibilità di evidenziare rapidamente incongruenze progettuali consentono di risparmiare un’importante quantità di tempo sul processo costruttivo. Si stima una riduzione fino al -27% per progetti BIM rispetto a quelli tradizionali. Il risparmio di tempo si traduce, poi, in risparmio economico. L’impiego del BIM ha dimostrato un abbattimento dei costi totali del progetto edile lungo l’interno ciclo di vita compreso tra il 5 e 20% sul costo totale: questo principalmente grazie alla possibilità di evitare le varianti in corso d’opera.
La progettazione e realizzazione di opere civili pubbliche prevede un’obbligatorietà progressiva dell’utilizzo del BIM con l’obiettivo di ottimizzare e rendere sempre più trasparenti le gare d’appalto. Il primo obbligo di impiego del BIM negli appalti pubblici è stato introdotto nel 2014 e da quel momento si è sviluppato con estrema velocità. Riportiamo di seguito gli step già attuati e previsti per i prossimi anni:
Secondo recenti stime, in Europa gli edifici e il settore delle costruzioni sono responsabili del 36% delle emissioni annuali di CO2, del 40% del consumo di energia, del 50% delle estrazioni di materie prime e del 21% di utilizzo di acqua potabile. Edifici green e cantieri sostenibili rappresentano quindi un’importante opportunità per perseguire gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile concordati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite con la possibilità di ridurre le emissioni di CO2, risparmiare energia e acqua. Progettare e gestire un edificio in maniera sostenibile richiede la creazione, l’integrazione e la gestione di una grande quantità di informazioni; la possibilità di utilizzare software e processori sempre più potenti, in grado di realizzare gemelli digitali di edifici e infrastrutture, come e l’impiego del BIM rende possibile lo scambio di informazioni con un unico linguaggio tecnico condiviso, l’ottimizzazione delle risorse, il risparmio di tempi e costi e la possibilità di progettare realizzare e manutenere opere civili sempre più green e sostenibili.
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Fonti:
*definizione del NIBS, “National Institutes of Building Science”
ingenioweb.it
letitbim.it