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La lean production alla base di una trasformazione digitale di successo

Al giorno d’oggi la digitalizzazione rappresenta uno dei principali driver di sviluppo per piccole, medie e grandi imprese desiderose di divenire più efficienti e competitive. Qualunque sia il livello di complessità raggiunto, l’introduzione del digitale comporta cambiamenti profondi non solo sul piano tecnologico ma anche metodologico e organizzativo: l’ammodernamento delle infrastrutture non può prescindere da un attento lavoro di analisi e revisione dei processi aziendali, che ne aumenti l’efficienza e la resa produttiva, e renda l’intera azienda più snella.
Ma che cosa significa nel concreto rendere un processo più efficiente? Significa eliminare gli sprechi, normalizzare le attività, aumentare la flessibilità per soddisfare tutte le possibili variazioni della domanda: tutti obiettivi alla base del Lean Manufacturing.
Automatizzare la produzione eliminando gli sprechi: il caso FLEX

L’applicazione dei principi e delle metodologie snelle costituisce una premessa irrinunciabile per qualsiasi digital factory di successo. Tuttavia, realizzare un percorso di trasformazione Lean è tutt’altro che semplice: occorre infatti mettere in discussione le tradizionali modalità di lavoro consolidate in azienda e, per questo, i cambiamenti richiesti sono spesso radicali, con impatto trasversale su tutti i livelli dell’organizzazione.

Da questo punto di vista, l’esperienza di Flex Ltd rappresenta senza alcun dubbio un modello vincente. Grazie ad una chiara strategia di sviluppo, l’azienda è stata in grado di ottimizzare i propri reparti produttivi, creando un ambiente funzionale all’implementazione di nuove soluzioni digitali.
Gli step fondamentali sono stati:

  • Revisione dettagliata dei processi volta ad eliminare le attività superflue, servendosi di appositi strumenti di visual management, come il diagramma a blocchi, la spaghetti chart o il value stream mapping;
  • Organizzazione del reparto produttivo per “celle”, ossia settori composti da macchinari aventi finalità operative contigue, ognuna calibrata sulla base di un preciso takt time, il ritmo di produzione;
  • Applicazione della logica produttiva pull, con realizzazione di lotti dalle piccole dimensioni, volta ad aumentare la flessibilità del flusso di lavoro;
  • Standardizzazione dell’intero stabilimento, dagli attrezzi al sistema di trasporto, per agevolare il rispetto del takt time stabilito in ciascuna delle celle.

Protagonista indiscusso della rivoluzione snella è stato il personale aziendale (dal management agli operatori) reso consapevole delle opportunità offerte dal cambiamento attraverso strutturati programmi di formazione interna e coinvolto attivamente nei processi decisionali.

I risultati ottenuti sono stati infine amplificati da importanti conquiste in ambito 4.0 che hanno agevolato l’automazione integrata delle attività lungo l’intera catena del valore: dall’assemblaggio dei prodotti al collaudo finale.

Quello di Flex è stato un percorso ragionato e continuativo che, passo dopo passo, ha reso l’azienda un Faro dell’innovazione digitale. Un percorso basato su tre fattori chiave, pilastri fondamentali del successo d’impresa: persone, processi, infrastrutture.

Per conoscere meglio il caso Flex e saperne di più sui metodi e le tecnologie implementate guarda l’intervista qui sotto o leggi l’approfondimento dei nostri esperti su Industry4Business.


Digitalk – Il caso Flex

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