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Metalmeccanica FVG: un comparto innovativo in continua evoluzione

Solido, resiliente, flessibile e innovativo sono le principali caratteristiche del settore della metalmeccanica in Friuli Venezia Giulia, un comparto costituito da aziende che performano meglio del resto d’Italia e godono di una buona liquidità che permetterà loro di affrontare con moderata serenità la crisi energetica. È quanto emerge dall’Osservatorio della Metalmeccanica FVG che ha condotto uno studio ideato e coordinato dal Cluster della Metalmeccanica regionale COMET e che riunisce e analizza, per la prima volta, i dati provenienti da Area Science Park, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine e Intesa Sanpaolo.

Lo studio ha elaborato informazioni di diverse banche dati, per analizzare lo stato di salute del settore produttivo regionale e tracciare un percorso ragionato sul futuro del comparto che, grazie alla tecnologia, evolve più velocemente.

Propensione all’innovazione

Più di 5000 sono state le realtà del comparto che ha mappato Area Science Park con l’ausilio di Innovation Intelligence FVG, strumento sviluppato dall’ente nazionale di ricerca assieme ai suoi partner; dall’analisi è emerso che per la metalmeccanica in Friuli Venezia Giulia che rappresenta il 54,4% della manifattura della regione l’innovazione gioca un ruolo centrale. Basti pensare che dal 2011 al 2021 sono state 217 le imprese che hanno depositato almeno un brevetto. Inoltre, il 23,1% delle imprese presenta degli oggettivi segnali di innovazione, cioè soddisfa una delle condizioni individuate dall’indicatore di “propensione all’innovazione” sviluppato da area science park. Queste sono l’aver depositato almeno un brevetto, avere avuto accesso a progetti in innovazione finanziati dalla regione FVG o Commissione Europea, oppure essere una startup o PMI innovativa.

Segno più per liquidità e patrimoni

Ad analizzare i dati di bilancio Intesa Sanpaolo che ha utilizzato ISID, il database interno alla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, per studiare 62.751 imprese italiane. Per quel che riguarda la regione il comparto dell’elettromeccanica è risultato essere migliore, più dinamico rispetto al resto del manifatturiero della regione (+9,8% vs +7,9% la variazione del fatturato tra il 2019 e il 2021). Si tratta di una crescita diffusa, con punte del +23,3% per le imprese costituite dopo il 2016. La situazione è positiva anche sul fronte reddituale, dove spiccano le performance delle imprese con meno di 10 milioni di euro di fatturato. Inoltre, si è verificato un aumento della liquidità e del grado di patrimonializzazione, condizione che consentirà alle imprese del territorio di affrontare la crisi energetica in corso con una solidità finanziaria e patrimoniale migliore, rispetto solo a qualche anno fa.

Andamento del 2022

COMET e i dipartimenti di Economia delle Università di Trieste e Udine, infine, hanno sviluppato e condotto un instant poll su un campione di quasi 100 imprese per analizzare la condizione del comparto.

Il team dei due atenei regionali ha chiesto agli intervistati di comparare le aspettative sull’andamento del fatturato 2022 a inizio anno con quelle attuali, con il repentino cambio dello scenario politico ed economico. Risultato? Un’impresa su quattro ha confermato le aspettative di crescita di inizio anno, mentre sono pressappoco in ugual numero le realtà che sostengono che le cose stanno andando meglio del previsto e chi invece dice che stanno peggiorando. Se si guarda alle previsioni di andamento del fatturato fatte dalle imprese a gennaio 2022, esse erano sostanzialmente positive e, in media, si attestavano su un +14% complessivo. La situazione a oggi è sostanzialmente simile in termini percentuali, ma con forti differenze da azienda ad azienda. Non bisogna, infine, dimenticare che l’aumento dei costi di produzione previsto per il 2022 sarà ben più elevato (+25% il dato medio) e si tradurrà su una più che probabile compressione dei margini aziendali.

Per conoscere tutti i dati del report vai alla pagina dell’osservatorio

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