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Intelligenza artificiale per le risorse umane: opportunità e rischi

È possibile rendere più efficiente la selezione del personale e trovare con maggior facilità la “persona giusta per la posizione giusta”? Grazie alla tecnologia la risposta è sì: una grande opportunità deriva dai sistemi che impiegano l’Intelligenza Artificiale, ma i rischi ci sono e sono concreti.

AI e processi di HR

Sono sempre di più le aziende che si affidano ad automazioni basate sull’AI per la gestione dei processi, inclusi quelli legati alle risorse umane. Soluzioni di Intelligenza Artificiale sono ormai integrate in processi che garantiscono maggior qualità e produttività alle risorse, migliore gestione dei turni e un’ottimizzazione complessiva della gestione del capitale umano (ne abbiamo parlato qui)

Per quanto riguarda il tema del recruiting, l’impiego dell’AI potrebbe portare numerosi vantaggi, tra cui la facilità di pianificazione dei colloqui, l’estrapolazione automatica di dati a partire dai documenti privati, ma soprattutto l’analisi di una grossa quantità di dati provenienti dai CV per la selezione (o segnalazione) dei candidati ritenuti più idonei.

A rischio bias

I rischi però ci sono, specialmente quando il sistema di Intelligenza Artificiale non è supervisionato. Uno dei principali rischi è che gli algoritmi mettano in atto una serie di discriminazioni e pregiudizi nelle scelte operate, a seguito della riproduzione dei bias cognitivi degli esseri umani che li hanno programmati.
Come afferma Maria Rita Fiasco, vicepresidente di Assintec Assinform, fondatrice e presidente di Gruppo Pragma, partner IP4FVG, «Si sta cercando di introdurre metodologie che aiutano a “depurare” da quegli elementi distorsivi introdotti dai bias. Teniamo presente anche che il settore informatico è ancora largamente dominio maschile, il tema dei bias incrocia il tema del gender gap in ambito Stem. È come quando le leggi vengono fatte solo da uomini. Il tema è culturale, prima ancora che tecnologico. In fondo la tecnologia fa quello che noi chiediamo a lei di fare».

Vantaggi, ma con attenzione

La funzionalità dell’AI nel mondo delle risorse umane, comunque, non va sottovalutata: gli algoritmi di Deep Learning e Natural Language Processing (NLP) possono facilitare la ricerca del candidato, ridurre drasticamente i tempi del processo di selezione e sgravare il selezionatore da una serie di compiti ripetitivi. Per evitare che gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale privino le risorse umane della parte fondamentale di questo settore, quella “umana”, la migliore soluzione, ora e per il futuro, sarà quella di costruire processi di recruiting basati sulla forte cooperare e coordinamento tra l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale, ricordando che quest’ultima in nessuno modo potrà mai sostituirsi a quella del selezionatore.


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Fonti:

Il sole 24 ore
Digital 4
Randstad

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