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L’innovazione aperta e il potere delle connessioni digitali

di Cinzia Battistella, professoressa in ingegneria economico-gestionale, Università di Udine

Competitive, flessibili e innovative: per le aziende è sempre più indispensabile creare reti di collaborazione tra aziende, esperti, startup, comunità tecnologiche, acceleratori, incubatori e università. Un approccio, quello dell’open innovation, che serve a favorire l’aggregazione di tecnologie, soluzioni e competenze diversificate.

Per questo motivo “aprirsi” all’esterno per captare idee, intuizioni, know how, tecnologie, competenze e risorse provenienti dall’ambiente circostante all’azienda si rivela spesso la scelta più azzeccata soprattutto per le piccole e medie imprese.

Il paradigma dell’innovazione aperta promuove di fatto la collaborazione con persone e organizzazioni esterne all’azienda, andando a rompere la mentalità tradizionale in cui prevale la segretezza di ricerca e sviluppo. Si articola in due fasi fondamentali: riconoscimento e connessione della conoscenza e ricombinazione della conoscenza.

Il primo processo è riconoscere che al di fuori della propria organizzazione sono presenti competenze che possono apportare un valore aggiunto e alle quali l’impresa può liberamente attingere per orientare il proprio processo di innovazione. Successivamente, la fase chiave è la ricombinazione della conoscenza interna ed esterna, in modo il più possibile unico e discontinuo. In sintesi: il potere delle connessioni.

DIGITALE COME VOLANO PER L’OPEN INNOVATION

L’innovazione aperta si dimostra ancor più importante nell’attuale contesto imprenditoriale caotico, turbolento, globale, iper-competitivo e dominato dalla tecnologia, perché le interazioni tra le imprese e i loro ambienti esterni sono diventate più permeabili e l’innovazione digitale è l’unica in grado di facilitarne i nuovi flussi di informazioni che ne derivano, a tutto vantaggio delle organizzazioni e dei processi.

La digitalizzazione è essenziale per i processi di collaborazione e sta ridefinendo il panorama competitivo attraverso ecosistemi digitali. Aziende come Amazon, Google, Alibaba, Uber, Netflix e Spotify stanno trasformando settori con modelli aperti di innovazione che sfruttano risorse di attori diversi e che coinvolgono risorse digitali e non. La digitalizzazione richiede modelli di crescita basati su dati e interazioni con i clienti, come lean start-up, growth hacking e agile. Ancora una volta, collaborare diventa fondamentale e il digitale favorisce questo processo.

Le reti, potenziate e moltiplicate dalla tecnologia, sono un elemento centrale nella nostra economia. L’innovazione digitale, alimentata da tecnologie emergenti come 5G, Intelligenza Artificiale e Internet of Things, ha favorito il superamento di sfide recenti e ha portato a cambiamenti irreversibili nella vita quotidiana e nelle organizzazioni.

La trasformazione digitale per le imprese italiane era già in atto da diversi anni, lenta e a piccoli passi, ma la pandemia ha rappresentato una spinta obbligata verso gli strumenti digitali e la conseguente trasformazione digitale, rivelando il valore strategico della digitalizzazione di processi, prodotti e servizi e spingendo a una radicale riprogettazione del modo di lavorare. Questo impatto si estende anche ai consumatori, costretti a rivedere le proprie abitudini di acquisto e a rapportarsi maggiormente con le nuove tecnologie.

La trasformazione digitale sta rivoluzionando il modo in cui le imprese operano e interagiscono con i clienti. L’automazione e l’uso di tecnologie digitali consentono alle PMI di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e potenziare la qualità dei servizi. Tuttavia, le PMI affrontano sfide come la mancanza di competenze digitali e la protezione dei dati nel processo di digitalizzazione.

Il presente quindi ci mette di fronte a delle scelte obbligate che richiedono forme di organizzazione agili e flessibili, con processi adattabili ai nuovi requisiti, dove il digitale rappresenta una componente di valore e la cultura d’impresa aperta all’innovazione una leva altrettanto importante. Questa trasformazione passa attraverso diversi livelli di maturità: a partire dalla digitalizzazione dei processi gestionali e operativi già esistenti (all’interno dell’azienda, ma soprattutto con il suo network) fino all’innovazione attraverso la digitalizzazione dei modelli di business.

POTERE DELLE CONNESSIONI DIGITALI: DIGITAL E OPEN INNOVATION MOTORI DELLO SVILUPPO

Le piccole e medie imprese beneficiano in particolare da questo modello, poiché spesso hanno meno capacità interne di ricerca e sviluppo, meno risorse e meno potere di mercato ma vantaggiano dalla flessibilità e reattività.

Per costruire un ruolo guida nell’innovazione digitale e nell’open innovation, le sfide sono molteplici. Le azioni chiave includono la partecipazione a iniziative di innovazione, lo sviluppo di competenze digitali e imprenditoriali, la condivisione di esperienze e la costruzione di relazioni esterne. È essenziale promuovere il pensiero creativo, dedicare spazio e tempo a progetti innovativi e accettare l’inevitabilità del fallimento. Focus particolare va posto sul potenziamento delle competenze digitali e sulla cultura imprenditoriale, con attenzione al reskilling e upskilling per le PMI e al supporto all’ecosistema delle startup italiane.

La creazione di piani strategici a lungo termine con obiettivi innovativi radicali, in cui l’open innovation gioca un ruolo centrale nella digitalizzazione del modello di business, è fondamentale per il successo aziendale. Infatti, il successo di una impresa è legato alla sua capacità di tessere relazioni con il mondo esterno, alla sua capacità di esercitare il cosiddetto potere delle connessioni…digitali.

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