Secondo l’indice DESI della Commissione europea l’Italia è al quartultimo posto all’interno dell’UE in quanto a digitalizzazione dell’economia.
Dietro di noi solo Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria.
Se dividiamo il nostro mercato in attività economiche “materiali” (quelle che si realizzano con una presenza e uno scambio fisico) e “immateriali”, emerge nettamente il maggior peso che hanno sul PIL le attività materiali: non solo manifattura, ma anche commercio (all’ingrosso e al dettaglio), trasporti e alloggio e ristorazione.
Quanto pesano sul PIL invece i settori più “immateriali”? Servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie, professionali e scientifiche nel 2018 valevano il 16,4% del PIL italiano, a fronte del 19,3% in Europa, con punte del 27,7% in Irlanda, e del 24,3% nel Regno Unito e nei Paesi Bassi.
FONTE: Linkiesta